Peter Roche de Coppens e la scienza alternativa

Ho incontrato a Roma, in un convegno per medici organizzato dal professor Umberto Grieco -Presidente dell’A.M.O.I.C.(Associazione Medici Omeopati di ispirazione Cristiana)- il professore Peter Roche de Coppens, illustre studioso e docente americano, innamorato del nostro Paese che visita di frequente, atteso che associazioni mediche e case farmaceutiche si accapigliano per avere il privilegio di averlo quale relatore ai convegni e ai seminari che organizzano. Diverse le partecipazioni dello studioso americano anche al Maurizio Costanzo Show, dove ha spiegato più volte le sue  teorie relative ad una medicina che si può classificare  alternativa e che egli garantisce che sarà quella del futuro. Personaggio dalla straordinaria verve, intraprendenza e simpatia, in un italiano assolutamente perfetto si è concesso al mio microfono.

Professore, lei vive e lavora negli Stati Uniti; per quali motivi viene spesso in Italia ed a Roma in particolare?

Mia moglie ha la famiglia, gli amici ed un appartamento a Milano ed anch’io ho tanti amici italiani; inoltre ci piace molto la vita e la cultura italiana e quindi veniamo almeno due volte all’anno nel vostro bel paese. Sono circa due anni che vengo a Roma per fare seminari e corsi per medici, organizzati dalla Guna, la più grande ed innovativa organizzazione farmaceutica italiana   di prodotti alternativi – omeopatia, omotossicologia, fitoterapia…-. Il mio compito specifico è quello di introdurre sistematicamente la dimensione spirituale nella pratica medica. Secondo la tesi fondamentale di un grande medico americano, Larry Dossey, la medicina e’ passata attraverso tre fasi differenti: la medicina fisica (l875 circa), la medicina psicosomatica (1920-30 circa) e la medicina biopsicospirituale (1970-75 circa). Nella medicina fisica l’essere umano e’ essenzialmente un essere biopsichico, -homo simplex- ed in lui la salute, la malattia, e la guarigione sono di natura fisica, biochimica. Nella medicina psicosomatica l’essere umano è un essere doppio: fisico e psichico -homo duplex- ed in lui la salute, la malattia e la guarigione hanno una doppia natura che richiede l’intervento medico, cioè fisico e quello psichico (psicoterapia). Infine nella medicina biopsicospirituale l’essere umano è un essere triplo: fisico, psichico e spirituale -homo triplex- quello delle tradizioni religiose e spirituali, ed in lui anche la salute, la malattia e la guarigione hanno una triplice natura. Fino a pochi anni fa la medicina convenzionale occidentale si era focalizzata solo sui sintomi e non sulle cause che raramente sono di natura puramente fisica e che molte volte risalgono fino alla dimensione spirituale. Per di più la medicina allopatica diventa sempre più pericolosa, costosa e meno efficace; essa ci ha dato una buona visione e concezione della parte fisica del nostro essere, ma non per questo una salute migliore od una più grande felicità! Infine l’evoluzione umana in generale e della coscienza in particolare (e quindi anche della scienza) parte dalla dimensione fisica per risalire lentamente a quella psichica e poi anche a quella spirituale. Oggi siamo arrivati al punto in cui il riconoscimento e l’integrazione della dimensione spirituale sono veramente essenziali, non solo per la medicina ma anche per tutte le altre discipline accademiche. Come giustamente affermò André Malraux, “Il 21° secolo sarà spirituale… o non sara’!”

Eppure, professore, la vita si è mediamente allungata di tanti anni. Non dobbiamo forse ringraziare la medicina occidentale per questo?

Penso proprio di no! Ci sono tanti altri fattori complessi ed interagenti che entrano in gioco come l’igiene, l’organizzazione sociale, la disponibilità di cibo l’educazione e l’evoluzione dell’uomo. I Paesi e le culture nei quali le persone vivono più a lungo e con la migliore qualità di vita non sono quelli che spendono più soldi o che hanno la più alta e sofisticata farmacologia e tecnologia – per esempio, gli Stati Uniti che spendono più soldi di qualsiasi altro paese, sono al 35° posto fra i paesi sviluppati -. Comunque, l’uomo deve evolvere e crescere in un modo organico, fare le sue esperienze ed imparare da queste. Oggi abbiamo veramente bisogno di una visione olistica o integrale dell’uomo per capire i suoi bisogni, i problemi e le aspirazioni più profonde; di una visione ed un intervento che corrispondano al nostro livello di coscienza e di evoluzione attuale, altrimenti  sarà veramente difficile se non impossibile rispondere alle grandi sfide della nostra epoca.

Secondo lei quali sarebbero le sfide più importanti della nostra epoca?

La più importante, almeno per me, indubbiamente è quella di attivare la propria intuizione e di risvegliare la propria coscienza spirituale. Poi vengono le seguenti sfide, tutte collegate alla prima: come rimanere sani in un mondo malato, come far fronte alla crisi economica mondiale che ci sta davanti, come trovare e mantenere il proprio posto di lavoro? Poi viene la famiglia che i giovani contestano, ed infine la grande confusione cognitiva e morale creata da una cultura materialistica che ha separato  l’uomo sia da Dio sia dalla natura. In poche parole oggi ci troviamo davanti ad un grande paradosso che per molti è incomprensibile: mai come oggi infatti l’uomo ha tanta conoscenza, potere, soldi, tecnologia ed opportunità eppure non è mai stato tanto depresso, confuso e insoddisfatto! Per me ciò si spiega nel modo seguente: l’uomo ha conquistato il mondo, ma ha perso la sua anima e si  è dimenticato di ciò’ che Gesù non si stancava mai di ripetere: “Cercate prima il Regno dei Cieli e poi tutto il resto vi sarà dato”. Per me, caro Ercole, il Regno dei Cieli e’ la coscienza spirituale.

Cosa è per lei  la coscienza spirituale e perché è tanto importante?

È molto difficile definire la coscienza spirituale in termini razionali ed analitici in quanto è un processo che dobbiamo vivere e sperimentare per comprenderlo veramente, e per di più non abbiamo un vocabolario adeguato per farlo! Comunque, rapidamente, direi che la coscienza spirituale è costituita da tutti quei livelli di coscienza che giacciono al di là e al di sopra della coscienza sensoriale, emotiva e mentale; ha varie caratteristiche fondamentali, le più importanti delle quali sono: poter finalmente rispondere all’Enigma della Sfinge: chi sono io, da dove vengo, dove vado e che cosa sono venuto a fare sulla terra?; perdere definitivamente la più’ grande ed antica paura ed angoscia dell’uomo, quella della morte; avere molto più energia vitale a disposizione in quanto la paura della morte brucia molta energia psichica e, soprattutto, perché  con la coscienza spirituale si può attingere ad una nuova fonte di energia inesauribile, quella spirituale!; percepire il proprio essere e coscienza come una trinità sia a livello strutturale (corpo, anima, spirito; dimensione fisica, umana e spirituale) che funzionale (coscienza-conoscenza, amore-sensibilità, volontà-energia creatrice); realizzare la vera joie de vivre: poter capire ed apprezzare il significato, lo scopo ed il valore di tutte le nostre esperienze, poter ringraziare Dio o la Vita per questo grande dono e privileggio.

In nuce: la coscienza spirituale e quindi la medicina spirituale hanno come scopo e finalità quello di portare la pace, la serenità, l’accettazione, l’apprezzamento e la gratitudine alla persona che ha risvegliato la coscienza spirituale. Questo significa, concretamente, poter dare significato, scopo e valore a tutto il proprio vissuto e quindi realizzare la joie de vivre. L’obiettivo fondamentale  della medicina spirituale non è di estinguere sintomi dolorosi o di eliminare la patologia! Indirettamente, però, ciò può anche succedere quando la persona diminuisce od elimina una buona parte delle proprie paure, angosce, ansietà, depressione e demoralizzazione in quanto queste hanno un impatto negativo sul sistema immunitario, ormonale, nervoso e circolatorio!

Lei ha detto che fa seminari e conferenze in Italia per la GUNA e più specificamente per l’A.M.O.I.C -presieduta dal dottor Umberto Grieco-. Che giudizio esprime sul medico italiano e quale contributo pensa di poter offrire unitamente al dottor Grieco alla medicina?

Considero Umberto Grieco uno dei più grandi medici della nostra epoca che, da tanti anni, lavora per cambiare il paradigma della medicina e, a mio parere, dovrebbe ottenere il Premio Nobel in Medicina. Lui  asserisce, giustamente, che la medicina del futuro si focalizzerà e studierà i campi elettromagnetici e le frequenze dei nostri vari organi e sistemi biopsichici quando sono in stato di salute e di malattia. Il corpo fisico, come le tradizioni spirituali e quelle religiose hanno sempre asserito, è il risultato e l’effetto di cause che provengono da piani superiori e dai nostri “corpi energetici” e dai loro “centri psicospirituali”. I campi elettromagnetici e le loro frequenze specifiche sono la manifestazione empirica di questi corpi sottili che erano conosciuti dalla medicina delle culture tradizionali così come dall’omeopatia e dall’agopuntura. Quando si studia e si agisce solo sul piano fisico ci si limita agli effetti o sintomi e non si arriva mai a livello delle cause. Da tempo, studio e compio ricerche sulle guarigioni effettuate da Santi, saggi, e guaritori autentici. L’approccio ed il modello proposto dal dottor Grieco ci danno una spiegazione razionale e scientifica di come queste guarigioni possono avvenire e del rapporto che può esistere tra medico e guaritore (che dovremmo riscoprire e che sarà fondamentale nel 21° secolo).

Professore, lei ha un messaggio finale per i nostri lettori?

Certo! Innanzi tutto, come affermò André Malraux, direi che “Il 21° secolo sarà spirituale… o non sarà”; in altre parole, sono convinto che per sopravvivere e vivere bene nel 21° secolo dobbiamo attivare la nostra intuizione e risvegliare la nostra coscienza spirituale. Infine, unitamente ad altri colleghi sparsi nel mondo, sono convinto che la “più grande scoperta medica del 21° secolo” non sia altro che la realizzazione che il corpo e la psiche dell’uomo possono guarirsi ed autoguarirsi da tutte le malattie, conosciute e sconosciute, a condizione di avere la materia (il cibo) e l’energia (l’attitudine o la fede) ai quali, personalmente, aggiungerei anche il destino della persona. Questo significa agire sul “terreno” per rinforzarlo e permettegli di “compiere il suo lavoro” (Claude Bernard) piuttosto che fare la guerra ai microbi ed agenti patogeni (Louis Pasteur)!

Pubblicato sul “Corriere del Sud Lazio” n. 01 del 2005

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