L’Onorevole Maurizio Paniz a tutto campo: parla di Governo, Opposizione e Juventus

È nato a Belluno nel 1948, di professione avvocato, parlamentare di Forza Italia e membro della Commissione Giustizia del Camera. Maurizio Paniz è uno dei Deputati più cordiali che abbia conosciuto ed è sempre disponibile al colloquio e al confronto. Particolarmente attivo per quanto concerne i temi umani, si è battuto con straordinario entusiasmo per l’affermazione del principio di uguale dignità tra genitori e per il principio di “bigenitorialità” a tutto vantaggio, ovviamente, dei figli. Il testo della Legge è ora all’approvazione del Senato e l’auspicio di quanti vi hanno lavorato e di quanti ne hanno capito la bontà dei contenuti è che venga approvato nel corso dell’attuale Legislatura. Con lo stesso entusiasmo con il quale si prodiga in Tribunale per difendere i suoi clienti ed in Parlamento per rappresentare i suoi elettori, Maurizio Paniz si abbandona a tifare Juventus ed insieme a colleghi Parlamentari di entrambi gli schieramenti politici è stato fautore della costituzione dello “Juventus club Parlamentari Giovanni Agnelli”. In questo cordiale colloquio ha parlato di Governo ed Opposizione, elezioni e Champion League.

Onorevole, l’Opposizione dice alla gente che il Governo Berlusconi non ha fatto nulla per il Paese ma ha prodotto solo Leggi a favore del Presidente del Consiglio e dei propri Parlamentari. Cosa risponde?

Abbiamo fatto grandi riforme strutturali che attendevamo da decenni e che nessun Governo o Parlamento era riuscito a fare: si pensi alla riforma del mercato del lavoro (che ha determinato 1.200.000 nuovi posti di lavoro e lo storico abbassamento del tasso di disoccupazione nazionale al 7,5%, che è il più basso da decenni, quando era all’11% nel 2001), alla riforma della pensioni (che tutta l’Europa ora ci copia), alla riforma della scuola (che ogni giorno di più ottiene consensi dopo le grida di ostracismo di chi nemmeno l’aveva letta); si pensi, ancora, alla Legge anti fumo, alla Legge sulla fecondazione assistita, agli interventi nel codice della strada con la patente a punti (che ha ridotto di molto il tasso dei sinistri stradali e dei morti sulle strade) oppure alle molte nuove infrastrutture già completate o in corso, perché l’Italia è ora tutta un cantiere; oppure ai risultati nella lotta al terrorismo (che ha prodotto arresti di persone che erano latitanti da molto tempo) ed alla riduzione del numero dei clandestini; si pensi infine alla riforma dell’ordinamento giudiziario e quella del sistema radiotelevisivo. E tutto ciò solo per sintetizzare.

La sinistra vi accusa di antieuropeismo.

L’Italia è stata “rimessa” sulla carta geografica. I Paesi europei ora sanno che l’Italia esiste ed ha un potere pubblico ed una guida, ma sanno anche che siamo convinti assertori di una grande Europa, non da sudditi, come prima, ma da soggetti pari a tutti gli altri e soprattutto a quelle nazioni che si sono sempre considerate superiori a noi, perché noi … non esistevamo se non per lo splendido lavoro dei nostri italiani nel Mondo. Siamo europeisti veri, a fatti e non a parole.

Crede che il contratto siglato dal Presidente Berlusconi con gli italiani sia stato rispettato o è stato disatteso?

Rispettato nella grandissima parte. Soprattutto in un periodo che ha visto esplodere la crisi della vecchia Europa, da un lato, e l’invasione della Cina e degli altri Paesi orientali con i loro prodotti a basso costo e la loro concorrenza, spesso sleale, che ha reso difficile la nostra economia.

In tutta sincerità, la Casa delle Libertà è ancora unita e coesa come nel 2000 o mostra cenni di insofferenza irrisolvibili tra alcuni dei suoi componenti?

Vi sono stati momenti difficili e componenti che si sono affrancate in specifiche situazioni, minando la compattezza del gruppo. Mi pare che la situazione si sia evoluta positivamente anche se è ovvio che la storia cammina e gli scenari si modificano. Non ci sarà più un 2001, ma non è proprio detto che il futuro sia per noi peggiore.

Prenderebbe più volentieri un caffè con Follini o con Mastella?

Con entrambi senza alcun problema. Magari con Mastella ho la certezza di poter parlare di calcio e questo aiuta a stemperare eventuali tensioni. Si sa che lo sport, praticato o discusso, unisce.

Al momento sembra vincente l’azione del Governo per combattere il terrorismo. Quanto rimarranno ancora i soldati italiani in Iraq e cosa si sente di dire ai militari delle Forze Armate e della Croce Rossa Italiana impiegati in una missione così importante e delicata?

Ringrazio i militari e gli operatori della Croce Rossa per le innegabili azioni di solidarietà delle quali si sono resi protagonisti. Hanno davvero onorato l’Italia. Per quanto mi riguarda, sono d’accordo che le nostre truppe rimangano in Iraq per la loro missione di pace e di fratellanza finché questo Paese sarà in grado di gestirsi da solo: ad oggi ci chiede di non essere abbandonato.

Forza Italia ha registrato una sconfitta nelle ultime competizioni elettorali, crede sia un fenomeno momentaneo o si tratta di un partito giunto ormai alla “frutta”?

Credo che dipenda dal fatto che non abbiamo comunicato in modo adeguato quanto stavamo facendo. Ho fiducia nel nostro futuro.

Al di là delle idee politiche, c’è un rappresentante dell’Ulivo che stima particolarmente e che porterebbe nel Polo?

I compagni della Nazionale Parlamentari di calcio (Buglio, Mastella e così via) con i quali il rapporto è franco e costruttivo, ma anche molti altri.

Chi vincerà nel 2006, il Polo o l’Ulivo?

Come ho detto, ho davvero fiducia in ciò che abbiamo fatto e che ancora possiamo fare. L’Ulivo è unito solo nella volontà di abbattere il Governo Berlusconi, ma le ideologie tra molti dei suoi componenti mi sembrano davvero agli antipodi.

Sempre più frequentemente nascono club sportivi all’interno del Parlamento. Lei è stato uno dei fautori dello “Juventus Club Parlamentari Giovanni Agnelli”. Cosa mi dice in proposito?

Considero la Juventus un esempio di organizzazione e di serietà comportamentale e quanto a risultati non è seconda a nessuno; nel Mondo rappresenta un onore per l’intera nazione italiana. Sono felice di aver operato per la nascita del nostro club e sono grato a tutti coloro che, appartenendovi, si legano ai valori che vuole trasmettere.

Baratterebbe la conquista della Champion League con la vittoria alle elezioni del 2006?

Le elezioni del 2006 rappresentano un obiettivo che può dare fiducia all’intera nazione italiana. La Champion rappresenta un obiettivo per i soli tifosi juventini. Le due situazioni non sono commensurabili. Ma può anche succedere che si verifichino entrambi. Allora non servirebbe alcun baratto.

Onorevole, lei è salito alla ribalta della cronaca per il Disegno di Legge sull’affidamento condiviso dei figli ad entrambi i genitori in caso di separazione. Può indicarmi le linee guida di questo Disegno di Legge e lo stato attuale dello stesso.

I figli devono poter avere rapporti continuativi ed adeguati con ciascun genitore e con ciascun ramo genitoriale (nonni, zii, ecc.). Entrambi i genitori debbono essere realmente proiettati all’istruzione ed all’educazione dei loro figli. Si afferma cioè per la prima volta il principio della bigenitorialità. I padri non debbono essere perciò esclusi dal contatto con i figli ma debbono pariteticamente fare il loro dovere e non sottrarsi al loro ruolo di genitori. Se così non avviene, la Legge introduce nuovi strumenti per garantire i figli ed eventualmente l’altro genitore (dai controlli fiscali alle sanzioni del caso) e questo deve valere per i figli nati dentro o fuori dal matrimonio. Ma le nuove norme sono davvero molte. Ora il testo è al Senato: è auspicio di tutti che venga approvato entro questa Legislatura perché alla Camera ha avuto praticamente il plauso di tutti. In futuro tutto è naturalmente ancora migliorabile ma sarebbe un passo di vera civiltà approvare questa riforma.

Intervista in esclusiva per “Cento Voci” realizzata in data 13.10.2005

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