Un artista delle nostre parti: Antonio Verrico sale sul podio

In una ormai fresca serata di fine estate ho incontrato ed intervistato negli uffici dall’editore Armanda Caramanica, Antonio Verrico, un artista delle nostre parti a cui abbiamo dedicato un piccolo spazio nell’ultimo numero del giornale, presentando il suo curriculum artistico. Ci è sembrato doveroso porgere ancora una volta l’attenzione su questo compositore, dato il grande successo che i suoi brani stanno riscuotendo in giro per il Lazio; giova infatti ricordare che nel festival di Roma della nuova canzone romana, organizzato da Lino Fabrizi, Verrico è stato autore di diverse canzoni, di cui una, dal titolo “Lettera agli amori miei”, è addirittura arrivata terza, dietro alle canzoni scritte dai più celebri e meno giovani Donati e Califano.

Allora Antonio, con “Lettera agli amori miei”, cantata da Mianna, cosa vuoi trasmettere al pubblico?

In questa canzone si narra la storia di una ragazza perdutamente innamorata sia della propria città, appunto Roma, sia del proprio fidanzato e che giura di ritornare a Roma e di sposarsi e non staccarsi mai più dal suo uomo e dalla città natìa.

E in “Aridatece Roma d’una voRta”?

In questa canzone immagino il desiderio dei giovani capitolini di riavere la Roma bella, antica e un po’ spartana di tanti anni fa.

E in “Dije che nun è aria”?

Anche questa è per me una bella canzone ed è molto apprezzata dai coatti. In questa canzone un borgataro romano, con toni espressivi ed abbastanza gergali, si rivolge al presunto corteggiatore della propria ragazza esortandolo a non continuare il corteggiamento, pena uno scontro fisico (te do’ ‘na pizza che te faccio risveja quando i vestiti che porti so’ passati de moda! -ndr-) recita il ritornello del brano.

Con il tuo gruppo e i tuoi cantanti hai proposto le tue canzoni anche a Santa Marinella, Bracciano, Tivoli e Fiumicino. Come è andata?

Il successo è stato più grande di ogni più rosea aspettativa ed ha arricchito il mio bagaglio artistico e professionale.

Chi sono stati i tuoi idoli nel campo musicale?

Ennio Morricone, i Pink Floyd e Vangelis. La musica ha sempre fatto parte della mia vita, mi ha appassionato, mi ha fatto compagnia ed ha allietato le mie giornate di bambino prima, di adolescente e poi di ragazzo. La musica è allegria e gioia … credo di aver “registrato” idealmente il mio primo vagito alla SIAE, tanta è la passione che nutro per la musica, che continua a darmi tranquillità e serenità e a farmi essere spontaneo così come sono le mie canzoni, fatte per tutti, più giovani e meno giovani, perché fatte con il cuore.

Come riesci a conciliare perfettamente l’amore che hai per l’insegnamento e quello per la musica?

La professione che svolgo mi impegna solo per metà giornata e mi consente inoltre di essere libero per due mesi interi durante l’estate oltre che per i periodi festivi durante l’inverno. Come vedi ho tanto tempo per la mia musica.

Che consiglio ti senti di dare ai giovani che vogliono “sfondare” in questo campo?

Di continuare a fare provini anche se non si ottengono subito risultati lusinghieri perché il vero talento prima o poi esce fuori.

Quali impegni hai per il prossimo futuro?

Sarò molto presto ospite sia della RAI sia di Telemontecarlo ed ho inoltre in mente di realizzare un cofanetto di canzoni per il Giubileo.

Ciao Antonio e in bocca al lupo e forza Juve.

Grazie Ercole e sempre forza Juve.

Pubblicato su “Il Graffio” nel mese di Settembre 1999

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