I gemelli Filippini: sono due ma corrono per quattro

Il titolo riassume perfettamente quelle che sono le caratteristiche e le capacità di Emanuele ed Antonio Filippini, i due gemelli del calcio italiano. Dotati di grandissimo senso tattico e disciplina, i Filippini hanno nel vigore atletico la loro arma migliore e che ne fa dei centrocampisti di valore e quantità. Ho avuto il piacere di conoscerli ed intervistarli, in occasione della recente trasferta a Roma del Treviso, impegnato in campionato contro la Lazio ed ho particolarmente apprezzato il loro entusiasmo, la loro giovialità e la loro capacità di ironia. Il fatto poi, che fossero presenti in albergo per salutarli, alcuni tifosi laziali della curva nord, testimonia la bontà del carattere di questi due validi calciatori che sono rimasti nel cuore dei loro ex tifosi per l’impegno che hanno mostrato con la casacca biancoazzurra e per la loro umanità e simpatia.

Siete uguali, da chi iniziamo?

…È uguale, fai tu, tanto siamo uguali.

A che età è in che ruolo avete iniziato a giocare?

(E. e A.) Abbiamo iniziato più o meno a 6 anni e tutti e due e come centrocampisti.

Per quale squadra tifavate da bambini?

(E. e A.) Juventus.

Praticate e siete appassionati di altri sport?

(E.) Gioco a tennis durante l’estate ma non seguo altri sport.

(A.) Anche io gioco a tennis in estate e sono anche appassionato di basket americano.

Perché le squadre vi comprano sempre insieme? Perché siete entrambi bravi e tra voi vi completate o perché comprano due e pagano uno…?

(E. e A.) Di solito insieme ci completiamo e ci troviamo bene ma anche quando siamo stati separati abbiamo fatto bene. Tuttavia preferiamo giocare insieme.

Avete giocato per una stagione separati: non sentivate la mancanza l’uno dell’altro?

(A. e E.) No, assolutamente.

Se non aveste fatto i calciatori che cosa avreste fatto?

(E.) Senz’altro il musicista.

(A.) Io il rappresentante di abbigliamento ma essendo anche appassionato di musica dico anche il musicista.

Fatemi il nome di un Presidente, un dirigente e un giocatore che apprezzate particolarmente.

(E.) Corioni come Presidente, Foschi come dirigente e Guardiola come calciatore.

(A.) Corioni come Presidente, Foschi come dirigente e Alex Del Piero come calciatore.

A quali tifosi siete rimasti affezionati?

(E. e A.) Lazio e Brescia.

Vorrei conoscere bene la storia del motivatore psicologico.

(E. e A.) Semplice, nel mondo del calcio si allenano tanto la tecnica, la tattica, il fisico ma purtroppo in Italia sono pochi quelli che allenano la mente e noi lo facciamo con serietà e convinzione e lo consigliamo ai colleghi.

Scuola, donne e calcio: vi siete mai sostituiti per imbrogliare qualcuno e trarne un vantaggio?

(E. e A.) A scuola purtroppo eravamo messi male tutti e due, con le donne mai, invece con il calcio a volte lo abbiamo fatto, soprattutto con i giornalisti, ma adesso con i nomi dietro la maglia è diventato difficilissimo, siamo rovinati!

Cosa ne pensate dei vostri coetanei delle Forze Armate e della Croce Rossa, che in uniforme girano il mondo per la pace e la libertà?

(E. e A.)La loro è una scelta molto coraggiosa perché a volte, come è già successo, purtroppo si perde la vita. Apprezziamo profondamente questi giovani e meno giovani per ciò che fanno per il nostro Paese e per i Paesi ove operano per portare la pace e la libertà.

Cosa farete da grandi?

(E.) Mi piacerebbe tanto fare l’allenatore di calcio nel settore giovanile oppure aprire un locale dove fare musica live.

(A.) Vorrei fare l’allenatore o il procuratore sportivo.

Pubblicato su “Lazio Sud Notizie” in data 01.10.2005

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